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Mecenate per la Giurisdizione Forense: il futuro per l’Avvocatura
L’Avv. Remo Danovi, presidente dell’Ordine di Milano, è intervenuto al Giuramento Avvocati dello scorso 8 febbraio al Tribunale di Milano ed ha illustrato una novità assoluta, forse la più importante nel panorama della professione di Avvocato. La Giurisdizione Forense, ossia il valore definitivo degli accordi transattivi sottoscritti davanti agli Avvocati equivalente a quello di una sentenza. L’Avvocato Danovi ha ricordato come per generazioni gli Avvocati siano stati abituati a difendere in udienza gli assistiti, nella pienezza delle argomentazioni, senza nulla concedere, proponendo appassionatamente le ragioni della propria parte e, quindi, esasperando il conflitto. In questo modo si abbandona la via della risoluzione del conflitto, lasciando la decisione a quello che è il solutore per antonomasia, il Giudice: sul punto l’Avv. Danovi ha sottolineato come la sentenza del Giudice sia un imposizione che fortifica l’idea del conflitto e lo esaspera attraverso l’esecuzione. Gli accordi stipulati dagli Avvocati sono invece la risoluzione del conflitto e garantiscono la riduzione del numero di casi in Tribunale.
L’Avvocato Danovi infatti ha richiamato i tre milioni di giudizi civili arretrati in Italia (di cui evidenziamo oltre novecentomila “fuorilegge”, ossia potenzialmente risarcibili ai fini della “Legge Pinto” sull’eccessiva durata dei processi). Salutando i 96 giovani avvocati e le oltre trecento persone intervenute nell’Aula Magna del Tribunale il Presidente ha anche evidenziato alle famiglie dei giovani avvocati in Aula che con il giuramento si conclude la fase di studio e di apprendimento del giurista, il quale avviandosi alla professione di avvocato, avrà maggiori responsabilità e obbiettivi etici e sociali più alti.
Mecenate si pone come contributore alla risoluzione delle liti, fornendo uno strumento utile alla riduzione del problema giustizia in Italia. Da un lato nel garantire parità di mezzi economici alle parti litigiose, dall’altro nel dare un contributo alla crescita di professionisti più preparati, più responsabili, più efficaci nella risoluzione delle controversie.
L’Avv. Remo Danovi, presidente dell’Ordine di Milano, è intervenuto al Giuramento Avvocati dello scorso 8 febbraio al Tribunale di Milano ed ha illustrato una novità assoluta, forse la più importante nel panorama della professione di Avvocato. La Giurisdizione Forense, ossia il valore definitivo degli accordi transattivi sottoscritti davanti agli Avvocati equivalente a quello di una sentenza. L’Avvocato Danovi ha ricordato come per generazioni gli Avvocati siano stati abituati a difendere in udienza gli assistiti, nella pienezza delle argomentazioni, senza nulla concedere, proponendo appassionatamente le ragioni della propria parte e, quindi, esasperando il conflitto. In questo modo si abbandona la via della risoluzione del conflitto, lasciando la decisione a quello che è il solutore per antonomasia, il Giudice: sul punto l’Avv. Danovi ha sottolineato come la sentenza del Giudice sia un imposizione che fortifica l’idea del conflitto e lo esaspera attraverso l’esecuzione. Gli accordi stipulati dagli Avvocati sono invece la risoluzione del conflitto e garantiscono la riduzione del numero di casi in Tribunale.
L’Avvocato Danovi infatti ha richiamato i tre milioni di giudizi civili arretrati in Italia (di cui evidenziamo oltre novecentomila “fuorilegge”, ossia potenzialmente risarcibili ai fini della “Legge Pinto” sull’eccessiva durata dei processi). Salutando i 96 giovani avvocati e le oltre trecento persone intervenute nell’Aula Magna del Tribunale il Presidente ha anche evidenziato alle famiglie dei giovani avvocati in Aula che con il giuramento si conclude la fase di studio e di apprendimento del giurista, il quale avviandosi alla professione di avvocato, avrà maggiori responsabilità e obbiettivi etici e sociali più alti.
Mecenate si pone come contributore alla risoluzione delle liti, fornendo uno strumento utile alla riduzione del problema giustizia in Italia. Da un lato nel garantire parità di mezzi economici alle parti litigiose, dall’altro nel dare un contributo alla crescita di professionisti più preparati, più responsabili, più efficaci nella risoluzione delle controversie.
A cura di Marco Masante