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Danni reputazionali, privacy
DANNO ALL’IMMAGINE, DANNO REPUTAZIONALE E DANNO DA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY
Mecenate assicura anche il risarcimento dei danni derivanti da eventi lesivi dell’immagine e della sfera reputazionale.
Il danno all’immagine consiste nella lesione della reputazione e dell’identità personale di un individuo, ossia l’insieme delle caratteristiche tipiche del medesimo che lo identificano in un determinato contesto sociale.
Il danno all’immagine si verifica tutte le volte in cui l’effige di una determinata persona viene esposta, riprodotta o messa in commercio senza il consenso di quest’ultima, salvo che la pubblicazione dell’immagine sia giustificata da ragioni di notorietà (in ragione dell’ufficio pubblico ricoperto dall’individuo ritratto in foto) ed esigenze di pubblica informazione (è il caso, ad esempio, delle foto che ritraggono un capo di Stato in visita ufficiale).
Simile ma distinto dal danno all’immagine, inteso in senso generale, è il c.d. danno reputazionale o danno all’immagine professionale che si verifica quando venga lesa la considerazione che un soggetto ha tra le persone con le quali interagisce nel proprio contesto lavorativo, all’interno del quale si verifica il discredito cagionato illecitamente.
Ma quale tutela può essere attivata dal soggetto leso ed in quali termini?
Quest’ultimo potrà chiedere al giudice una tutela inibitoria richiedendo la cessazione dell’abuso dell’immagine altrui, e contestualmente o indipendentemente da questa domanda potrà chiedere il risarcimento del danno entro un termine di cinque anni dall’evento lesivo.
Anche in materia di violazione dei dati personali Mecenate garantisce il risarcimento dei danni.
Il nuovo regolamento europeo n. 679/2016 sulla protezione dei dati personali disciplina all’art.82 la risarcibilità dei danni in tema di violazione dei dati personali.
Esso sancisce al primo paragrafo che chiunque subisca un danno materiale o immateriale causato da una violazione del suddetto regolamento, ha diritto ad ottenere il risarcimento del danno dal titolare o dal responsabile del trattamento.
In maniera non del tutto dissimile il Dlgs. 196/2003 all’art. 15 dispone che: “chiunque cagiona danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento ai sensi dell’art 2050 del Codice Civile”, qualora, vale a dire, non riesca ad adottare tutte le misure idonee ad evitare il danno.
Le condotte lesive della privacy possono anche verificarsi a mezzo internet, tra le quali l’illecita diffusione dei dati personali, la violazione, la sottrazione e la rivelazione del contenuto dei propri dati personali senza il consenso dell’interessato.
La gravità delle sanzioni previste dal nuovo regolamento europeo, in chiave di maggior tutela della protezione dei dati personali, assume un ruolo centrale nella repressione delle violazioni appena menzionate.
Le sanzioni previste dal nuovo regolamento europeo sono, in caso di violazione dei dati, piuttosto rilevanti nei confronti del titolare e del responsabile del trattamento: fino al 2% del fatturato totale realizzato in un anno dell’esercizio precedente, per le imprese; e fino ad un importo di 10 milioni di Euro per le persone fisiche.